Visto che in questo periodo si parla molto di Coronavirus, volevo raccontarvi di come la situazione in Italia viene raccontata dai media polacchi, e di come viene vissuta l’emergenza sanitaria in Polonia.

Secondo i media l’Italia è intervenuta troppo tardi nel contrastare la diffusione del Coronavirus.

La maggiore responsabilità sopratutto viene attribuita ai singoli cittadini che non hanno rispettato fin da subito i consigli dati dal governo, continuando ad ad uscire nonostante non fosse strettamente necessario. In particolare l’attenzione mediatica si è soffermata sui ragazzi, che non dovendo andare a scuola data la chiusura imposta dal governo, si sono dati alle “Coronaferie” .

Si è parlato inoltre della fascia più debole della popolazione, gli anziani. Sempre secondo i media infatti, non sarebbe stata garantita loro la giusta assistenza e sarebbero stati abbandonati al loro destino.

La situazione viene descritta talmente critica che non ci sarebbero più posti per celebrare funerali e dare una sepoltura alle vittime causate dal COVID-19.

Naturalmente tutti noi sappiamo come tutto questo non sia vero, poiché in Italia l’assistenza è garantita a tutte le persone in difficoltà e le funzioni funebri sono state sospese a seguito dei decreti ministeriali. Questo dimostra come le informazioni dei media di tutto il mondo possano dare una visone distorta della realtà avendo delle ricadute sociali.

Le persone ormai sono abituate a prendere le informazioni in modo “instant”, non verificandone la veridicità. Tutto ciò in Polonia ha causato una corsa ai supermercati senza precedenti, facendo sparire daigli scaffali dei supermercati sopratutto i prodotti per l’igiene personale, stranamente prima fra tutti la carta igienica. 

Ci si chiede come mai in Italia il virus abbia avuto una così rapida diffusione rispetto ad altri paesi come la Polonia. La risposta starebbe nel fatto che la popolazione italiana è molto più calorosa ed avrebbe un numero di contatti sociali maggiore rispetto a quella Polacca.

Con qualche settimana di ritardo il virus è arrivato anche in Polonia, e piano piano il governo polacco ha cominciato a mettere in atto le stesse misure prese dall’Italia. 

Il 4 di marzo è stato registrato il primo caso di COVID-19 presso la città Zielona Góra.

L’8 marzo è stata vietata l’organizzazione di eventi di massa.

Dal 12 al 15 di marzo sono stati presi una serie di provvedimenti che hanno portato alla chiusura di scuole, centri commerciali, ristoranti, bar, fino alla chiusura dei confini nazionali.

Come avvenuto in Italia però i cittadini non hanno fin da subito rispettato i nuovi divieti, continuando ad uscire ritardando il contenimento del virus.

Dal 1 di aprile sono state chiuse tutte le aree verdi, la distanza di sicurezza tra le persone è stata aumentata a due metri, ed è possibile uscire di casa solamente una persona alla volta.

E’ stato inoltre posto un limite al numero massimo di persone presenti all’interno dei supermercati, ed è stata stabilita una fascia oraria, dalle 10 alle 12, in cui è permesso fare la spesa esclusivamente alle persone over 65.

Attualmente il contagio da COVID-19 in Polonia è in aumento, con 3627 casi positivi e 79 morti accertate.

Nonostante sia tuttora un paese in via di sviluppo, diversamente da altri paesi europei come Francia e Germania, la Polonia ha voluto dimostrare la propria vicinanza al popolo Italiano, inviando una squadra di 15 persone tra medici e rianimatori.